Performance: PageSpeed Insights vs GTmetrix vs Lighthouse

Performance: PageSpeed Insights vs GTmetrix vs Lighthouse

Un sito web, per essere considerato efficace, deve non solo farsi trovare e attrarre il giusto target, ma anche trattenerlo il più a lungo possibile. Quest’ultimo obiettivo richiede, tra le altre cose, una velocità di caricamento tale da evitare che gli utenti abbandonino il sito prima ancora di averne visualizzati i primi contenuti.

A fare la differenza è in particolare la velocità percepita, la quale influisce sul tempo intercorrente tra il click sul link e la comparsa dei primi elementi sulla pagina, accompagnati dalle prime possibilità di interazione. Mentre agli albori di internet era normale attendere non solo qualche secondo, ma addirittura interi minuti, per il caricamento di una pagina, oggi basta superare i 2 o 3 secondi per vedere aumentare la frequenza di rimbalzo e perdere utenti. L’attesa genera frustrazione, riduce la fiducia nel brand, causa una riduzione delle conversioni e può avere un impatto negativo sul posizionamento in SERP.

Per evitare di incappare in questi problemi e migliorare la User Experience, così da garantire ai visitatori un’esperienza di navigazione piacevole, è possibile ricorrere a una serie di strumenti che consentono di misurare la velocità e le performance del sito, e che forniscono suggerimenti utili per ottimizzarne le prestazioni. Tra i migliori e più noti rientrano PageSpeed Insights, GTmetrix e Lighthouse.

Performance: PageSpeed Insights vs GTmetrix vs Lighthouse

PageSpeed Insights, GTmetrix e Lighthouse: panoramica veloce

Simili fra loro per la finalità generale, ossia valutare e migliorare le performance di qualsiasi sito web, PageSpeed Insights, GTmetrix e Lighthouse presentano numerose differenze. Conoscerle è fondamentale per capire quale utilizzare, in quale situazione o contesto, nonché per leggere correttamente i report e mettere in atto le giuste strategie di ottimizzazione della velocità.

Il primo di cui è opportuno parlare è Lighthouse, tool open source firmato Google utilizzato come motore di analisi per i test delle prestazioni dagli altri due. Accessibile e utilizzabile direttamente dal browser Chrome (click sui tre puntini in alto a destra, quindi su “Altri strumenti / Strumenti per sviluppatori”), analizza singole pagine web e restituisce i valori del FCP (First Contentful Paint), LCP (Large Contentful Paint), TBT (Total Blocking Time), SI (Speed Index) e CLS (Cumulative Layout Shift), nonché, impostando “Timespan”, INP (Interaction to Next Paint). Oltre a queste metriche, relative alle performance del sito, consente di analizzare anche accessibilità, SEO e l’aderenza alle best practice, e fornisce utili consigli.

Anche PageSpeed Insights è uno strumento di casa Google. Totalmente gratuito, può essere utilizzato andando alla pagina https://pagespeed.web.dev/ e digitando, nell’apposita casella di testo, l’URL che si desidera analizzare. Pensato esclusivamente per misurare velocità e performance del sito, permette di analizzare le stesse metriche di Lighthouse usato in modalità “Navigation”(FCP, LCP, TBT, SI, CLS), ma, a differenza di questo, mette a disposizione anche dati basati sulla reale esperienza degli utenti, i quali restituiscono anche valori per INP e TTFB (Time to First Byte). Anche in questo caso, oltre alle metriche, vengono forniti suggerimenti per migliorare le prestazioni.

L’ultimo strumento preso in esame in questo articolo è GTmetrix. Utilizzabile andando su https://gtmetrix.com/, è un tool potente che permette di effettuare analisi delle performance gratuite o a pagamento. La versione free restituisce le metriche di Lighthouse, il GTmetrix Grade, ossia un voto compreso tra A e F assegnato alle performance della pagina e calcolato a partire dal punteggio proprietario Structure e da Performance di Lighthouse, il Browser Timing, un report dettagliato e un grafico a cascata, il Waterfall Chart. La versione pro aggiunge funzioni e analisi avanzate, utili per ottenere risultati ancora più mirati.

Differenze nella metodologia: hardware, rete, scansioni, condizioni simulate

Il fatto che GTmetrix e PageSpeed utilizzino, quale motore di analisi, Lighthouse non significa che restituiscano, per quanto riguarda le metriche condivise, gli stessi valori di quest’ultimo. Al contrario, possono aversi differenze anche notevoli. Queste sono dovute principalmente:

  • all’hardware utilizzato per i test: mentre Lighthouse gira direttamente sul computer dell’utente e simula un device desktop o mobile – attualmente il Moto G Power – di fascia media o bassa, con CPU limitata per rilevare in modo più efficace eventuali problemi di velocità e performance, i test di PageSpeed sono effettuati su server Google, ma riprendendo, per quanto riguarda i dati di laboratorio, gli emulatori di Lighthouse. I dati sul campo restituiscono invece valori rilevati dalla navigazione reale degli utenti, quindi a partire da diversi tipi di dispositivi. GTmetrix sfrutta infine i propri server dedicati e, nella versione a pagamento, permette di scegliere il tipo di device da simulare;

  • alla qualità e velocità della connessione di rete: Lighthouse usa, di default, una rete slow 4G e il throttling simulato. Quest’ultimo non rallenta davvero la rete, ma calcola la velocità su connessioni lente a partire dai valori rilevati da connessioni più veloci. I più esperti possono inoltre sfruttare il “DevTools throttling” con profili di rete predefiniti o personalizzati. PageSpeed utilizza, per i dati di laboratorio, il throttling simulato di Lighthouse e, per quelli sul campo, i parametri di rete degli utenti reali. GTmetrix usa il throttling reale e consente di scegliere, anche nella modalità gratuita, tra diverse velocità di connessione e posizionamento del server;

  • alle modalità di scansione a cui sono sottoposte le pagine: Lighthouse, quando eseguito da DevTool, esegue scansioni singole della pagina visualizzata, sfruttando i parametri preimpostati; da riga di comando, offre invece configurazioni più avanzate e possibilità di effettuare scansioni multiple. PageSpeed Insights esegue scansioni standardizzate sulla pagina fornita per dispositivi mobili o desktop e non permette personalizzazioni. GTmetrix offre personalizzazioni avanzate per le scansioni, soprattutto se si sceglie la versione a pagamento;

  • alle condizioni simulate nell’ambiente di test: Lighthouse sfrutta ambienti di simulazione sofisticati, basati su metodi matematici, sia per la rete sia per la CPU, e garantisce ambiente controllato e riproducibilità dei risultati. PageSpeed riprende, per quanto riguarda le condizioni simulate, quelle di Lighthouse, abbinandole ai dati reali. Per finire, GTmetrix, nonostante sia basato su Lighthouse, offre maggiori possibilità di personalizzazione per la simulazione, rendendola più verosimile e offrendo risultati più precisi e dettagliati.

Quando uno strumento “punteggia” meglio o peggio e perché

Le differenze che caratterizzano questi tre strumenti li rendono inevitabilmente più efficaci e performanti in diversi contesti. Oltre a questo, possono portarli a fornire, in determinate situazioni, valori anche molto diversi tra loro, ora più alti, ora più bassi, per uno stesso sito web.

Lighthouse tende, ad esempio, a fornire punteggi più elevati quando la pagina analizzata è ottimizzata per metriche che hanno maggiore peso nel calcolo, mentre PageSpeed Insights restituisce valori più alti quando i dati sul campo risultano particolarmente positivi e numerosi. GTmetrix può infine “punteggiare” meglio quando, ad esempio, vengono selezionati server di test più vicini o connessioni di rete più veloci.

Queste diversità non sono indice di errori negli strumenti, ma dipendono proprio da quelle differenze nelle metodologie di funzionamento analizzate poco sopra. A influenzare il punteggio possono dunque concorrere l’hardware sul quale è stato eseguito il test, i dati utilizzati, il peso assegnato alle diverse metriche, eventuali personalizzazioni e via dicendo.

Nel momento in cui si utilizzano questi dati per ottimizzare un sito, è fondamentale tenere conto di tali aspetti. Questi possono infatti aiutare a capire come si comporta in diverse condizioni e a prendere i giusti provvedimenti per renderlo più performante. Se ad esempio si ottenesse un punteggio alto su PageSpeed, ma basso su GTmetrix, si potrebbe presumere che il sito performi male nell’ambiente di test simulato, ma risulti efficiente e veloce nei contesti di utilizzo reali.

Come usare i risultati: suggerimenti pratici senza diventare ossessivi

Effettuare test con questi strumenti e interpretare correttamente i risultati è fondamentale per ottimizzare le performance del sito, renderlo più veloce e, di conseguenza, migliorare la User Experience. Nonostante questo, è importante ricordare che un sito prestante non deve necessariamente ottenere il massimo punteggio per ogni metrica e su ogni strumento. Ciò che conta è ottenere risultati sufficienti per garantire un’esperienza di navigazione fluida e piacevole.

Non è dunque necessario, ad esempio, testare continuamente il sito con ognuno dei tre strumenti e applicare tutti i suggerimenti forniti da ognuno di essi. Più utile invece, in primo luogo, utilizzare ogni tool in modo strategico, effettuando ad esempio controlli con Lighthouse in fase di sviluppo, con GTmetrix per analisi più approfondite e con PageSpeed quando è necessario ottenere informazioni riguardanti l’esperienza reale degli utenti. In secondo luogo, focalizzare l’attenzione sui suggerimenti che riguardano fattori come la compressione delle immagini, la minimizzazione del codice, l’uso della cache, che possono impattare in modo maggiore sul caricamento del sito e sulla navigazione.

Attenzione a non lasciarsi “ingannare” dai numeri

I valori rilevati da PageSpeed, Lighthouse e GTmetrix non sono verità assolute, ma semplici indicatori che devono essere interpretati. Tra gli aspetti di cui tenere conto per evitare di “farsi ingannare” dai numeri, rientrano i seguenti:

  • i dati ricavati da ambienti di test simulati non saranno mai in grado di replicare fedelmente quelli relativi a un utilizzo reale del sito

  • la scansione di una o poche pagine del sito non riflette necessariamente le performance dell’intero spazio virtuale, in quanto potrebbero essere presenti pagine che, a causa di script, media non ottimizzati o altro, può avere prestazioni anche molto inferiori

  • due test effettuati con il medesimo strumento e con le stesse impostazioni potrebbero essere influenzati da fattori esterni e restituire valori differenti.

Essere consapevoli di questi aspetti può aiutare a interpretare in modo corretto i risultati dei test e a utilizzarli in modo intelligente e senza ossessioni.